Ala Littoria

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Ala Littoria
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StatoItalia (bandiera) Italia
Forma societariaSocietà anonima
Fondazione28 ottobre 1934 a Roma
Chiusura1941
Sede principaleRoma
SettoreTrasporto
Prodotticompagnia aerea
Compagnia aerea di bandiera
Primo volo1934
Ultimo volo1941
HubAeroporto del Littorio
Voci di compagnie aeree presenti su Wikipedia
Manifesto pubblicitario Linee Aeree d'Italia (Borgoni 1927)
Savoia-Marchetti S.74 I-URBE in servizio con l'Ala Littoria

L'Ala Littoria S.A. fu la prima compagnia aerea di linea italiana di proprietà statale ed effettuava, come era consuetudine nel periodo, servizi di trasporto passeggeri e servizi postali.

Parigi - aeroporto Le Bourget 1935: in primo piano il Savoia-Marchetti S.74 I-URBE in servizio con l'Ala Littoria
Il Savoia-Marchetti S.M.79 I-ALAN utilizzato dalla LATI per la rotta Italia-Brasile nel 1939

Il 28 ottobre 1934, giorno del XII anniversario della Marcia su Roma[1] fu costituita, per volontà politica del regime fascista, l'Ala Littoria, il cui nome venne suggerito da Benito Mussolini.

Nasce dall'incorporazione delle compagnie private Società Aerea Mediterranea (S.A.M.) con sede a Roma, Società Anonima Navigazione Aerea (S.A.N.A.) con sede a Genova e la Società Italiana Servizi Aerei (S.I.S.A.) di proprietà dei Fratelli Cosulich a Trieste. Al momento della fondazione la flotta delle precedenti aerolinee era costituita da una miscellanea di velivoli come gli Junkers G 24 ed F 13, gli idrovolanti Dornier Do J Wal e Do R Superwal, gli italiani Savoia-Marchetti S.55, Savoia-Marchetti S.66 e gli olandesi Fokker F.VIIb/3m.

L'elevato numero di idrovolanti era dovuto alla semplicità nell'utilizzare, come piste di atterraggio, i numerosi fiumi e specchi d'acqua di cui è naturalmente provvista l'Italia e gran parte dell'Europa, tuttavia, con il progredire degli anni, gli aeroporti convenzionali crebbero in numero ed importanza. Per poter continuare ad essere concorrenziali con le altre compagnie, l'Ala Littoria cominciò ad integrare il parco velivoli con aerei terrestri, cosicché i nuovi Savoia-Marchetti S.M.73, progettati inizialmente come bombardieri ma riconvertiti ad uso civile, entrarono a far parte della flotta.

Nel 1937 la SIAI-Marchetti realizzò un nuovo aereo di maggiori dimensioni, dotato di carrello retrattile e in grado di fornire migliori prestazioni, il modello Savoia-Marchetti S.M.75, capace di un carico di 24 passeggeri. Con questo nuovo velivolo, l'Ala Littoria sviluppò tutte le tratte più impegnative e decentrate, particolarmente la Linea dell'Impero che univa in 4 voli settimanali Roma con Bengasi ed Addis Abeba. Nel 1939 costituì per i voli a lungo raggio la Linee Aeree Transcontinentali Italiane (LATI).

Con la seconda guerra mondiale i voli civili di fatto furono soppressi e nel 1941 lo Stato Maggiore della Regia Aeronautica impose la militarizzazione dell'aviazione civile che passò sotto il controllo del Comando servizi aerei speciali (CSAS).

All'inizio del 1939 Ala Littoria poteva contare complessivamente su una flotta di un centinaio di velivoli, di cui trentotto idrovolanti e settantaquattro aerei terrestri così suddivisa:

L'idrovolante Macchi M.C.94 marche I-NEPI in livrea Ala Littoria.

Idrovolanti

Terrestri

  • Paolo Ferrari (a cura di), L'aeronautica italiana. Una storia del Novecento, Milano, Franco Angeli Storia, 2005, ISBN 88-464-5109-0.
  • Guido Mannone, Le Ali del Littorio - Piccola Storia dell'Aviazione Civile Italiana, Milano, Grafica Bierre, 2004.
  • Castellani Antonio e Balis Crema Luigi, Da Ala Littoria ad Alitalia. Passato e futuro del trasporto aereo in Italia, collana Scienza & cultura, Universitalia, 2014, p. 440, ISBN 978-88-6507-613-2.

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